Il progetto Alimentare lo Sviluppo, presentato da IPSIA insieme allo storico partner Sunugal e la onlus toscana Energia per lo Sviluppo, ha ricevuto l’attestazione di qualità da parte dell’Iniziativa Dakar 2022. L’iniziativa, creata nel quadro del Forum dell’acqua che si è svolto a Dakar dal 21 al 26 marzo, mira a raccogliere, sostenere e connettere progetti che abbiano un impatto innovativo e reale sulle zone d’intervento, nella gestione delle risorse idriche e nel loro sviluppo socio-economico.
Il progetto riassume gli interventi realizzati da IPSIA e EPS in Senegal dal 2012 nel comune di Merina Dakhar, che hanno avuto come obiettivo il rafforzamento dell’autosufficienza alimentare delle popolazioni locali, tramite un miglioramento dell’accesso a fonti idriche e un consolidamento delle filiere agricole. In quest’ottica, sono stati costruiti e riabilitati 16 pozzi alimentati da pannelli solari, installati 7 impianti di potabilizzazione in altrettanti villaggi, e sono state rafforzate e accompagnate 34 microimprese e cooperative rurali per migliorare la loro produzione. Gli interventi delle due Ong, in coordinazione con gli interventi promossi dalle istituzioni locali, hanno permesso di creare una rete di accesso capillare a fonti idriche, per contribuire alla sovranità alimentare e la resilienza socio-economica delle comunità locali.
Elemento innovativo del progetto presentato è l’ottenimento della certificazione VER (Verified Emission Reduction) emessa dalla Gold Standard Foundation nel 2021 a favore degli impianti di potabilizzazione installati da EPS. La certificazione attesta una riduzione delle emissioni di gas effetto serra per un corrispettivo di 10000 tonnellate di CO2 all’anno per 15 anni, grazie all’impianto di potabilizzazione annesso alle pompe ed alimentato dai pannelli solari, che permette di evitare la bollitura dell’acqua per renderla bevibile, riducendo quindi le emissioni di CO2 che deriverebbero dalla combustione del carbone. I Crediti Carbonio ottenuti con la certificazione, rappresentano un “diritto ad emettere CO2” che è stato venduto sul mercato internazionale volontario ad aziende che devono coprire parte del surplus di CO2 che emettono rispetto alle quantità stabilite per legge. I proventi della vendita sono stati investiti per finanziare nuovi interventi nella zona, creando così un meccanismo virtuoso di finanziamento.