Cari lettori, è passato oltre un anno dal quel 23/12/20, in cui grazie alla testimonianza di cooperanti, giornalisti e fotoreporter una parte dell’opinione pubblica europea ha conosciuto attraverso l’incendio del campo profughi di Lipa (Bosnia), una rotta battuta già da anni da migliaia di profughi lungo i confini sud orientali europei. Le immagini strazianti di bambini, donne e uomini, a volte nudi, accampati sotto la neve sul cui sfondo campeggiava lo scheletro nero rimasto in piedi di una struttura fatiscente, si sono dimostrate la goccia in grado di far traboccare il vaso di una situazione insostenibile e moralmente inaccettabile. Gli appelli di aiuto di IPSIA (Acli) e di Caritas Italiana ai territori, hanno dato impulso nella nostra provincia a provare a fare qualcosa per alleviare quelle ferite.
E’ nata così in poco tempo e dal basso in modo spontaneo, la rete informale del Coordinamento Pisano per la Rotta Balcanica, che oggi conta 16 tra associazioni, organismi pastorali e realtà sociali in genere, che sta animando la provincia ed oltre. L’iniziativa, avviata sull’onda dell’emergenza, ha nel tempo preso forma in modo più strutturato definendo alcune linee di azione ben precise che stiamo portando avanti organizzati in gruppi di lavoro.
La prima è l’azione di formazione ed informazione volte alla sensibilizzazione nostra e del territori organizzando in questi mesi appuntamenti on-line che hanno coinvolto cooperanti, docenti universitari, europarlamentari, testimoni, stand informativi in strada, fuori dalle parrocchie e nei circoli, riunioni e colloqui con testimoni sul capo, ecc.
La seconda è la raccolta fondi volta ad attività di sostegno economico che nella prima emergenza si è concentrata nella spedizione di oltre 11.000 € destinati ad IPSIA e Caritas per l’acquisto in loco di beni di prima necessità. Da alcuni mesi, stiamo lavorando al lancio di una seconda campagna di raccolta fondi per un sostegno più strutturato che vada oltre l’emergenza destinato ad uno dei social corner, luoghi di prossimità, assistenza e ricreativi interni ai campi profughi.
La terza azione intrapresa è la comunicazione, testimonianza e animazione del territorio che abbiamo intrapreso attraverso la creazione di un gruppo Fb specifico (coordinamento pisano per la rotta balcanica), comunicati apparsi sulla stampa locale, trasmissioni radiofoniche, materiale video e testuale di approfondimento ed il lancio attraverso una conferenza stampa in strada della campagna delle Lanterne Verdi che prende spunto dalle famiglie polacche, disponibili ad accogliere i profughi in fuga la confine bielorusso. L’invito ad accendere lanterne verdi, le prime simbolicamente realizzate insieme ai bambini Rom del campo di Coltano (PI), e ad auto-produrle consegnandole in una catena ad altri come segno di vicinanza e di sensibilizzazione sta coinvolgendo gruppi parrocchiali, scout, circoli, associazioni, scuole. Nei prossimi mesi prevediamo inoltre di promuovere in strada nuove iniziative di testimonianza attraverso i “Cerchi del silenzio”.
La quarta azione in programma è la promozione e diffusione di esperienze formative e di costruzione di ponti territoriali attraverso la partecipazione di giovani (e non solo) a esperienze di viaggio in Bosnia a partire dalla prossima estate. In seguito ad un viaggio organizzativo effettuato lo scorso autunno, è già in elaborazione una proposta promossa dalle Caritas e Agesci Toscane che verrà presentata prossimamente e che il coordinamento pisano sosterrà e diffonderà con convinzione.
Infine la quinta iniziativa ci ha spinti ad interloquire con amministratori locali toscani, confrontandoci anche con esperienze fuori regione, con l’obiettivo di stimolare una rete informale istituzionale che possa favorire sul tema il dialogo tra amministratori pubblici e realtà del terzo settore. Abbiamo così elaborato una bozza di mozione che stiamo inoltrando a tutte le giunte comunali perché i consigli unanimemente impegnino i sindaci a sensibilizzare la cittadinanza, avviare rapporti di cooperazione territoriale con enti locali bosniaci, favorire vie di ingresso legali per richiedenti asilo, fare pressione nei confronti del Governo Italiano affinché si faccia promotore di un’azione europea a sostegno dei profughi. Stiamo in questi giorni iniziando a raccogliere alcune adesioni, consapevoli che si tratta di un lavoro lungo e faticoso che dal basso necessita di tenere insieme i territori perché si coltivi e si alimenti quella cultura della solidarietà troppo spesso soffocata da egoismi di parte.
Il nostro sforzo è solo una goccia nel mare, auspichiamo che questa piccola esperienza possa stimolare l’attivismo di altri territori per costruire una rete dal basso che, oltre a promuovere aiuti, sia in grado di costruire una nuova cultura, prodromo di nuove scelte politiche coraggiose e lungimiranti in favore delle persone a partire dalle più fragili.
Pisa 29 gennaio 2022
Paolo Martinelli
presidente Acli Sede Provinciale di Pisa
Coordinamento Pisano per la Rotta Balcanica