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Foto tratta da Sputniknews Foto tratta da Sputniknews
12
Lug
2018

Moldavia - Elezioni Pro-europee?

A volte si sente parlare veramente poco dei posti dove operiamo, ed allora nel nostro piccolo, cerchiamo di dare voce e visibilità (seppure minima), a quei luoghi. E cosa sono i volontari di Servizio Civile all'estero se non anche i nostri occhi e le nostre orecchie in quei territori ed in quelle comunità in cui lavoriamo? 

Ecco perchè oggi vi offriamo un approfondimento del contesto moldavo, del nostro volontario Andrei Costin Banu, che ci propone una propria lettura dei risultati delle ultime elezioni amministrative della città di Chisinau, dove in supporto al Patronato ACLI, presta il suo servizio in favore dei cittadini moldavi che vogliono costruire/ricostruire il proprio percorso migratorio verso e dall'Italia. 

Buona lettura!

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A cura di Andrei C. Banu

Moldavia Elezioni Pro europee?

Il 3 giugno 2018 con le elezioni a Chişinău, da una parte si chiude il periodo di amministrazione provvisoria di Silvia Radu, che è subentrata al governo della città, a seguito del processo all’ex sindaco eletto Dorin Chirtoaca; dall’altra parte si è cercato di dare una parvenza di normalità alla città, visto che il mandato dell’amministrazione uscente è stato di solo 1 anno.

Dopo il testa a testa con l’avversario socialista Ion Ceban, Andrei Nastase risulta essere il vincitore al secondo turno. Rappresentante delle forze congiunte dei partiti Pro – Europei: PPDA, PAS e LDP. Il candidato filo-russo Ceban aveva ottenuto un vantaggio, nel primo turno, per il Partito Socialista (SPRM), ma si è visto distaccare con una differenza di 5,1 punti percentuali al ballottaggio dal rappresentante delle forze congiunte dei partiti Pro – Europei: PPDA, PAS e LDP, appunto, Nastase.

Le due posizioni si instaurano all’interno di una diatriba est-ovest che si è calcificata all’interno dell’apparato statale moldavo e nella società stessa, fin dalla Seconda Guerra Mondiale.

Tuttavia, a cogliere tutti di sorpresa e a ghiacciare la festa, ci ha pensato la Corte d’Appello, la quale ha emesso una sentenza: le elezioni sono da considerarsi nulle. Niente di più è stato detto; nella notte del 25 giugno il possibile ricorso o il blocco di quest’ultimo in appello.

La causa di tale sentenza, secondo il giudice Rodica Berdilo (giudice in carica da due anni) è da attribuirsi al non rispetto da parte dei candidati della legge elettorale ed, in particolare, nella notte precedente alle elezioni, i candidati avrebbero influenzato le elezioni tramite “like” sui social network.

Nastase ha dichiarato, da subito, che avrebbe fatto ricorso e con “speranza, ha aspettato il risultato che è arrivato il 19 giugno, dopo una rapida valutazione da parte della Corte Suprema di Giustizia moldava. La sentenza della Corte d’Appello è stata confermata.

Il risultato di tale sentenza ha portato a Chişinău, le più grandi proteste degli ultimi anni. Il popolo moldavo sembra compatto, anzi appoggiato dai socialisti, nel sostenere l’annullamento di questa sentenza. O almeno così hanno cercato di far sembrare agli occhi esterni.

Nastase prima della sentenza, aveva ringraziato il popolo moldavo per il sostegno alla sua “causa” contro le ingiustizie, secondo lo stesso Nastase, dei “professionisti della disonestà”, come il rivale candidato Ion Ceban, il sostenitore Igor Dodon (Presidente R. Moldava) e V. Plathoniuc (primus inter pares?!?), una cosiddetta oligarchia, la quale starebbe soffocando i diritti dei cittadini da anni. Un chiaro segnale verso l’Europa e un evidente allontanamento dall’influenza russa che si estende direttamente sul territorio moldavo grazie alla Repubblica Transnistriana (e anche alla 14-esima divisione dell’Armata Rossa).

Al contrario, l’Europa sta vivendo un fenomeno di radicalizzazione della violenza verbale sia nel linguaggio politico, sia nelle aspirazioni dei cittadini che si concentrano sulla maggiore autonomia dall’UE e le sue “colpe”. Il vento del populismo ha aperto le strade a figure euro scettiche, mentre l’Europa sta perdendo parte della sua forza: Le Penn in Francia, il Partito nazionale tedesco arrivato terzo (ultima coalizione della Merkel), la Brexit, le leggi ad personam in Romania, le leggi contro l’immigrazione in Polonia, Orban in Ungheria che ha intenzione di costruire un muro per fermare il “fiume” di rifugiati. Tutta una serie di situazioni che fa pensare ci sia un disegno politico che mira alla fine dell’Unione Europea cosi come la conosciamo.

Un processo populista è stato identificato, molto bene dalla leadership moldava, la quale ha cercato di associare i programmi pro europei di Nastase a quelli degli altri populisti europei, presentandoli come irrealizzabili. Tuttavia si tratta di una situazione completamente diversa, poiché spesso si cerca di far dimenticare l’ex dittatura sovietica e quando si parla di liberali e socialisti est europei si intendono cose molto diverse da quelle percepite dagli occidentali.

Questo unico anno di mandato sembrava aver lasciato dei segni positivi nei cittadini, che si sono presentati numerosi alle elezioni, per cercare il cambiamento. Nastase dopo la vittoria ha dichiarato: “È riemersa la speranza nella Repubblica di Moldova. È stato dimostrato che possiamo mantenere Chişinău sulla linea della democrazia e la folla al secondo turno lo dimostrerebbe. Grazie a tutti, indipendentemente da chi hanno votato. Ringrazio anche quelli che non hanno votato. Impariamo ad essere tolleranti".

Il neo eletto aveva previsto un cambiamento di gestione all'interno dell'amministrazione comunale che svolgerà in base alla valutazione del lavoro di ogni struttura del Municipio. “Vi assicuro che non ricorreremo a "purghe amministrative" per politicizzare l'istituzione”, ha aggiunto Nastase.

 

Alcuni cambiamenti avrebbero riguardato il miglioramento della gestione e dello smantellamento del sistema di corruzione nel Municipio, promuovendo al trasparenza: onorabilità, professionalità e meritocrazia, questi sarebbero stati i criteri.

Ion Ceban non ha ceduto tutto il tempo, ed aveva dichiarato che i socialisti avevano criticato l’ex sindaco per “l'assunzione di compagni di scuola”. Per Ceban sono solo i professionisti, quelli che dovrebbero lavorare nel comune, ma non ha negato il bisogno di sistemare le questioni interne. Ma in Moldavia niente è scontato, neppure la vittoria sulla carta, di Nastase, che sembrava aver trovato anche il consenso tacito di Ceban.

L’Europa ha seguito, attentamente, il processo di rule of law moldavo e dopo la sentenza, la Commissione europea ha bloccato i fondi per la Moldavia ed ha ufficialmente confermato che la concessione della prima tranche dell'AMF, del valore di 100 milioni di euro, sarà rinviata.

"Assistere dipende dal successo di misure economiche e dall'adempimento della condizionalità politica: meccanismi per rispetto dello Stato di diritto e rispetto dei diritti umani", si legge nel messaggio del servizio stampa della Commissione europea del 3 luglio.

Secondo il documento, la Repubblica di Moldova ha rispettato le misure economiche, ma rispetto agli impegni politici è inadempiente”. In particolare, a seguito della decisione della Corte Suprema di Giustizia del 25 giugno di invalidazione delle elezioni a Chişinău.

Federica Mogherini e Johannes Hahn hanno espresso speranza che le autorità moldave adottino le misure necessarie per garantire il rispetto dei risultati delle elezioni locali del 3 giugno a Chişinău, riconosciuti da osservatori nazionali e internazionali e che riflettono la volontà degli elettori.

Il popolo però non ci sta e continua a bloccare la piazza principale ogni domenica e vuole qualcosa che noi, cittadini europei, abbiamo dimenticato: il futuro, l’Europa, il progresso.

Ora sappiamo quasi per certo che Nastase non riuscirà a prendere le chiavi del comune, ma posso garantire ai miei fratelli europei che ho visto negli occhi dei manifestanti la stessa luce di speranza che avevano acceso De Gasperi e Schumann nei nostri. La Moldavia è l’ultimo baluardo o ponte se vogliamo, verso il nostro partner russo e la sfida che pongo ai moldavi è ancora più grande: salvate voi stessi cosi salvate anche a noi l’Europa.

 

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