Peter vive in Kenya, ha cinque anni ed è nato con un problema fisico che gli da una postura fragile e traballante. I suoi genitori hanno sempre negato il problema tenendolo in casa e isolandolo di fatto dal mondo. Un giorno un vicino, a conoscenza del caso, convince la coppia a portare il bambino in un presidio per la fisioterapia dell'organizzazione Saint Martin CSA, supportato dalla Fondazione Fontana.
Il bimbo viene preso in cura, ma una volta tornato a casa è nuovamente abbandonato a se stesso. Gli operatori sociali del Saint Martin si interessano di nuovo a Peter, scoprendo il forte disagio dei genitori vittime dello stigma della disabilità ancora molto presente nella società kenyana, soprattutto nelle zone più povere ed emarginate.
I tempi non sono quindi ancora maturi affinché i genitori del bambino svolgano un ruolo attivo nella riabilitazione del figlio. Ecco quindi che un fisioterapista del Saint Martin inizia a recarsi nella casa di Peter per praticare la terapia riabilitativa, affrontando regolarmente strade sterrate e sentieri poco tracciati con una motocicletta, unico mezzo di trasporto praticabile.
A poco a poco, la presenza costante del fisioterapista del Saint Martin apre un varco nell'atteggiamento di rifiuto dei due giovani genitori. Lentamente e grazie ai colloqui offerti dal Saint Martin iniziano un percorso di consapevolezza e accettazione della disabilità del figlio.
Ora Peter vive in un ambiente familiare accogliente e grazie alla riabilitazione ha maggiori contatti con la propria comunità. I suoi genitori hanno accettato la fragilità di Peter e, grazie alla formazione proposta dal Saint Martin, sono diventati volontari a supporto e appoggio di altre famiglie, aiutando a combattere lo stigma sociale e contribuendo così alla costruzione di una comunità più accogliente.